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esistenza di poste in valuta estera

Contabilità > Chiusura dei conti

L'esistenza di
poste in
valuta estera
I soggetti che hanno iscritto nei propri bilanci debiti e crediti in
valuta estera dovranno, Per il 2005, confrontarsi con le nuove
disposizioni dell'articolo 110 del TUIR, così come risultante dalle
modifiche apportate dal D.Lgs.38/2005, c.d. di recepimento degli
IAS. La disposizione, tuttavia, non interessa solo i (pochi)
contribuenti che, per obbligo o per opzione, applicano gli
standard internazionali, bensì tutti i soggetti. Pertanto, ferma
restando la regolamentazione civilistica già applicata lo scorso
anno (modificata, da ultimo, con il D.Lgs.310/2004), deve
essere ricordato che gli eventuali utili e perdite derivanti da
valutazioni - quindi non realizzati - su poste monetarie sono
completamente neutrali ai fini tributari. Ciò determina,
ovviamente, la necessità di tenere memoria di un doppio binario
fiscale che si renderà indispensabile per la determinazione
dell'effettivo utile o della reale perdita su cambi determinata
all'atto del realizzo (con valori contabili differenti da quelli rilevanti
fiscalmente).L'impostazione, come si sarà già apprezzato, è
diversa da quella utilizzata nel 2004, ove rivestiva importanza
solo la differenziazione tra poste monetarie poste
immobilizzate.Sull'argomento, si possono segnalare, oltre al
documento n.01 dell'OIC nella versione aggiornata, le risoluzioni
dell'Agenzia delle entrate n. 80/E del 17.06.2005 e n.141/E del
04.10.2005, nonché la circolare Assonime n.37 del 30.06.2005.

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